Autentico tesoro della terra, il Senatore Cappelli non è mai stato come gli altri grani. Antico e nobile, nasce da una terra che parla la lingua della tradizione. Con il tempo, ha imparato a donare forza a chi lo sceglie grazie alle sue proteine preziose e al suo basso contenuto di glutine, perfetto per chi cerca una digestione leggera.
Non è come gli altri semplicemente perché non è solo un grano: è il ritorno a un tempo in cui il cibo non solo sfamava, ma nutriva lo spirito. Direttamente dai campi della società agricola Figliolia, portarlo a tavola, con il suo sapore pieno e intenso, significa fare un passo verso il benessere autentico, in armonia con la natura.
Di questa pasta, interamente made in Capitanata, ne è l’essenza che trova forma grazie al gioco di squadra in cui Enac Puglia, attraverso i suoi percorsi di formazione, ha fornito ad un gruppo di giovanissimi le competenze per raccontare e dare un volto grafico a questo prodotto. Il nostro grano, poi, ha incontrato la lavorazione artigianale della molitura e della produzione, prima presso il “Molino Campanaro” e, subito dopo, nel pastificio “Casa Prencipe”, entrambe realtà della nostra amata terra.
C’è un legame antico che scorre tra le distese dorate della Puglia e il grano Senatore Cappelli. Immagina un contadino, all’alba, tra i campi che si tingono di luce, piantando ogni seme con la cura di chi sa che la terra è un’eredità sacra. Qui, la spiga si innalza fiera, baciata dal sole e dal vento, racchiudendo la storia di una terra forte e generosa che, nella città di Foggia, a partire dal 1225, racconta di antiche cavità – le “fosse granarie”- in cui si iniziò a custodire l’oro della Capitanata.
Lo scenario perfetto per il genetista Nazareno Strampelli che, come un alchimista dei campi, agli inizi del XX secolo presso il Centro di Ricerca per la Cerealicoltura di Foggia, creò grazie al supporto del marchese Raffaele Cappelli una nuova spiga: il grano Senatore Cappelli, simbolo di una terra che guarda al futuro, radicata nelle sue tradizioni.